Vita e morte delle grandi città di Jane Jacobs

Vita e morte delle grandi città di Jane Jacobs The Death and Life of Great American Cities

Vita e morte delle grandi città è un libro di Jane Jacobs che ha fatto la storia dell’urbanistica moderna ed è tutt’ora uno dei migliori libri di urbanistica del XX secolo. Pubblicato nel 1961, il libro è diventato un classico per la sua analisi approfondita delle città e delle loro dinamiche. Vita e morte delle grandi città è infatti considerato uno dei libri più influenti sulla pianificazione urbanistica. Nel libro, Jacobs sostiene che le città sono luoghi vitali e vibranti che possono essere prosperi e sostenibili solo se sono pianificati in modo da favorire l’interazione sociale e la partecipazione dei cittadini.

Vita e morte delle città: un libro ancora attuale

Jacobs critica fermamente il modello di sviluppo delle città moderne e l’approccio che si concentra sulla costruzione di grandi strade e autostrade, la demolizione di edifici storici e la creazione di zone residenziali e commerciali separate. Sostiene che questo tipo di pianificazione urbana porta alla morte delle città, poiché distrugge le relazioni sociali e rende impossibile per le persone vivere, lavorare e giocare nello stesso quartiere.

Al contrario, Jacobs propone un approccio alla pianificazione urbana che si concentra sulla creazione di quartieri vivibili, enfatizzando il ruolo della strada, del quartiere (distretto), dell’isolato, della vicinanza e della densità, della eterogeneità degli edifici. Sostiene che questo tipo di pianificazione urbana favorisce l’interazione sociale, la partecipazione dei cittadini e la creazione di comunità forti e coese.

Vita e morte delle grandi città di Jane Jacobs esplora le caratteristiche delle città che le rendono vive e dinamiche, e le sfide che le città affrontano quando si sviluppano in modo incontrollato.

Il libro è diviso in quattro parti, ciascuna delle quali esplora una questione differente riguardante le città. La prima parte del libro riguarda il comportamento sociale degli abitanti della città, la seconda studia il suo funzionamento economico; la terza prende in esame alcuni esempi di rigenerazione urbana, mentre la quarta propone i mutamenti da apportare alle tecniche degli alloggi e del traffico, alle impostazioni urbanistiche e architettoniche.

Dall’osservazione del suo quartiere, il Greenwich Village di New York, Jane Jacobs ricava alcune considerazioni di carattere generale: come ad esempio che le strade e i marciapiedi costituiscono i più importanti luoghi pubblici di una città e i suoi organi più vitali. Caratteristica fondamentale di un quartiere urbano efficiente è che chiunque per strada si senta personalmente al sicuro, senza sentirsi minacciato da estranei.

Le qualità di una strada urbana

Dall’osservazione diretta dei comportamenti urbani delle persone ricava alcune regole per stabilire il senso di sicurezza e alcuni principi per progettare i quartieri urbani. La prima regola riguarda l’ordine pubblico, che in città non è mantenuto principalmente dalle forze dell’ordine ma da una complessa rete di controlli spontanei e di norme fatte rispettare dagli abitanti stessi. La seconda regola è che il problema della sicurezza non si risolve aumentando la dispersione degli abitanti.

Quindi quali sono le qualità che deve avere una strada urbana?

  1. Deve esserci una netta separazione tra spazi pubblici e privati;
  2. La strada deve essere sorvegliata dagli occhi di coloro che potremmo definire i suoi naturali proprietari (ad esempio gli affacci edifici devono essere rivolti verso la strada);
  3. I marciapiedi devono essere frequentati con sufficiente continuità (lungo i marciapiedi devono esserci negozi, attività e luoghi frequentati dalle persone anche nelle ore serali e notturne).

Vita e morte delle grandi città ha avuto un profondo impatto sulla pianificazione urbana in tutto il mondo. Le idee di Jacobs sono state utilizzate per creare quartieri più vivibili e sostenibili in molte città, tra cui New York, San Francisco e Toronto. Il libro è ancora considerato un classico della pianificazione urbana ed è letto e studiato da urbanisti e pianificatori di tutto il mondo. Le idee di Jacobs sono ancora attuali e possono essere utilizzate per creare città più vivibili, sostenibili e inclusive.

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